Nel nostro viaggio on the road sulle coste occidentali siciliane non potevamo rinunciare a passare qualche giorno nell’affascinante Sciacca. La città è letteralmente incastonata fra il Parco Archeologico di Selinunte e la valle dei Templi di Agrigento: la piazza è davvero una terrazza sul mare e da lì si snodano ripide scalinate in su e in giù; la città è tutto un susseguirsi di vicoli intricati, case abbandonate e subito accanto bellissime chiese e palazzi nobiliari… insomma come ti giri trovi sempre qualcosa di sorprendente, a volte in negativo, ma spesso soprattutto in positivo.
Un esempio fra tutti: Sciacca è certamente nota per le sue ceramiche e infatti botteghe e negozi che le propongano ai turisti non mancano.
Eppure basta poco per comprendere, che aldilà del luogo comune, a Sciacca la ceramica è davvero incastonata nel profondo dell’identità cittadina! Scalini, porte, insegne e bassorilievi si trovano un po’ dappertutto, anche su muri e abitazioni anonimi, colorando una città che, nonostante abbia lati spesso fatiscenti e d’abbandono, sa regalare colpi d’occhio da favola se si ha la pazienza di osservarla con cura.

Di favole, a Sciacca, se ne possono scoprire molte. Ecco quelle che nel nostro breve soggiorno le viuzze saccensi ci hanno a modo loro raccontato.
Sciacca, la favolosa: Castello Luna e il caso di Sciacca
Di Castello Luna, che sorge sulla pietra viva nella parte alta e orientale della città, proprio sul perimetro delle antiche mura, oggi restano solo alcune rovine. Certo il colpo d’occhio è affascinante: resiste ad esempio una grossa torre cilindrica e la vista che si ha sulla città vale da sé la visita.
Arriviamo al castello a piedi, nel tardo pomeriggio e forse abbiamo scelto l’orario perfetto, perché regna il silenzio, il cielo azzurro sopra di noi, niente sole scottante ma solo la luce del giorno prossimo al tramonto. Saranno state le pietre nude grigie e spoglie che compongono quanto rimane dell’antico corpo del castello ma, anche se deve il suo nome alla nobile famiglia saccense dei Luna che lo fece costruire, a noi quella sera è sembrato davvero di fare una passeggiata sul nostro satellite!
Un posto da favola ma non scontato, insomma, questa è la prima cosa che abbiamo pensato quando, visitando Castello Luna.
E questa sensazione è esplosa quando abbiamo scoperto, leggendo i pannelli lungo il percorso di visita, dell’esistenza di una fantastica vicenda storica che coinvolse proprio la famiglia Luna e la città: il “Caso di Sciacca”.

Con “caso di Sciacca” si intende una secolare lotta sanguinosa tra la famiglia dei Luna (di origine catalana) e quella dei Perollo (normanna), in conflitto per un amore segreto (sebbene corrisposto), quello di Giovanni Perollo per Margherita Peralta, andata in moglie di Don Artale Luna per volontà del re di Sicilia Martino, scatenando così l’odio tra le famiglie e le rispettive fazioni in città (ovviamente all’origine delle inimicizie c’erano poi interessi politici ed economici, nonché un’insofferenza storica tra normanni e catalani..).
Praticamente un “Romeo e Giulietta” versione saccense: una lotta tra famiglie nobiliari cittadine trionfata, si fa per dire, con sanguinose vendette. La trama è articolata e raccontarla qui per intero sarebbe un po’ complicato: pensate che in realtà i casi di Sciacca, nella Storia, furono ben due…
Ma lasciarvi a bocca asciutta di particolari è proprio ciò che ci vuole per spingervi a fare tappa a Sciacca.

Il Palazzo Steripinto e la Favola di Salvatore
A proposito di bocche asciutte: di Sciacca ne esiste una sola ed è questa qui, in Sicilia, terra di eccellenze artistiche, culturali… E ovviamente gastronomiche! Non potevamo salutare la città senza gustarcela (letteralmente) il più possibile e la favolosa Sciacca, da buona padrona di casa, ci ha riservato un’ultima fantastica sorpresa: la pasticceria La Favola.
Bisogna dirlo: questo posto è una perla insospettabile. Tra i tantissimi bar e locali che popolano la città, su questo non si è proprio così pronti a scommetterci. Da fuori appare tutt’altro che un luogo pensato per invogliare i turisti, al punto da apparire ad esclusivo uso delle sole anime locali.
Ad un’occhiata superficiale si scorge, ad esempio, il frigo dei gelati e la vetrina delle paste, dove tuttavia dominano un plasticoso beige e profili in legno non più così al passo coi tempi. Eppure, non potevamo trovare di meglio. Noi ci siamo capitate davvero per caso, cercando un posto per un dessert, dopo la doverosa cena a base di pesce in un ristorante in città. A dire il vero a colpirci è stato anzitutto il palazzo di fronte, Palazzo Steripinto, detto anche il “Palazzo dei diamanti di Sciacca”, per la sua facciata formata da bugne di pietra a punte di diamante. Lo Steripinto è uno dei più antichi palazzi della città e il suo nome significa “palazzo fortificato”. E’ stato eretto nel 1501 da Antonio Noceto, nipote del botanico Gerardo Noceto. La sua peculiare decorazione ne fa uno dei monumenti più rappresentativi del tardo Gotico-Rinascimentale a Sciacca e in Sicilia.

Mentre infatti eravamo tutte intente a fotografarlo al di là della strada, vedendoci indietreggiare in direzione dei tavolini esterni, è stato proprio Salvatore ad attirare la nostra attenzione: “signorine, una bella granita alla ciliegia? E’ fatta da noi eh.”
E noi che speravamo in qualche tipico cannolo… Ma vada per la granita, ci siamo dette. Mai scelta fu più saggia. Salvatore è il pasticcere nonché proprietario del locale e di delizie se ne intende. Non solo ci ha recapitato subito le granite ordinate (il frigo altro non era che uno scrigno di buonissime granite artigianali) ma, da vero affabulatore, ci ha subito invitato a fare altre due splendide scoperte: l’Ova Murina e i Cucchiteddi; sono dolci saccensi unici: un prodotto De.Co. che non potete trovare altrove se non nel cuore della vera Sciacca… Altro che i cannoli!

L’Ova Murina è una crêpe con cannella e cacao, ricoperta da un bello strato di confettura di zucca, farcita con crema al latte e pezzetti di cioccolato e servita sotto una spolverata di cannella. Pare proprio che questo dolce sia nato come versione estiva del più classico cannolo, visto che anticamente la ricotta nel periodo estivo non veniva prodotta.
I Cucchiteddi, invece, sono dei bocconcini di pasta di mandorle a forma di mezzo cucchiaio (delle quenelle, insomma) farciti sempre con la zucca e poi glassati. Favolosi!
Inutile dire che abbiamo fatto un bel bis seduta stante (offertoci, con nostra grande sorpresa, dallo stesso Salvatore) e che ci siamo tornate anche la sera successiva, per essere sicure che non fosse tutto un sogno.

Il nostro soggiorno a Sciacca è durato solo poche sere, ma tanto è bastato a farci scoprire una città da favola e a convincerci che certamente non potremo che ritornarci.
12 commenti
Carissima Valentina, quale sorpresa stamani leggendo il tuo articolo sulla città di Sciacca 😍!
Io vivo a 15 km da Sciacca e sono contenta di sapere che eri così vicina 😃….mi sarebbe piaciuto tantissimo incontrarti e fare una chiacchierata con te! Si Sciacca è fantastica ed insieme a lei tutti i paesini limitrofi! Io per esempio abito a Menfi un paesino pianeggiante ed affacciato sul mare di porto palo !
Complimenti 😘
Francesca ☺️
Spero di venire preso a farti visita a Menfi allora =)
Sono pessima se dico che in Sicilia non sono mai stata? 🙁 ma ci sono così tanti posti da vedere che non saprei da dove cominciare.. ma questa città potrebbe essere un ottimo punto di partenza!
ci sono davvero troppe cose da vedere, già soltanto in Italia!
Bella questa cosa di abbinare edifici storici a leggende, rende la visita ancora più interessante! 🙂
esatto 🙂
La Sicilia è sempre splendida! Ci sono tornata a capodanno nella zona di Ragusa e Noto. Sarei voluta andare oltre, andando anche ad Agrigento ma sarà per un prossimo viaggio.
Ci sono davvero troppe cose da vedere in Sicilia 🙂
Un articolo coinvolgente e interessante. Da Siciliana doc ma lontana dalla mia terra, sono veramente affascinata dal modo in cui è stata descritta. La parola “favola” predomina, le foto sono naturali ed eccezionali.
Se mi capiterà di ripassare a Sciacca, mi soffermerò a leggere nuovamente l’articolo per assaporare al meglio le bellezze, seguendone i consigli.
Grazie per questo contributo prezioso.
Elina
La Sicilia ha sempre quella patina di magia che ti lascia incantato. Questa zona specifica della Sicilia non la conosco, ma mi hai dato tanti spunti interessanti!
Una mia cara amica è originaria proprio di Sciacca e me ne ha sempre parlato benissimo, dalle foto dedico che non si tratta di campanilismo: è proprio graziosissima! Mi devo organizzare per un tour della Sicilia, ogni post aumenta in me la voglia di conoscere quella meravigliosa terra!
La Sicilia è una regione tutta da scoprire!